Una batteria allo stato solido stampata in 3D? Non è fantascienza: eccola!

Data
21 gennaio 2021
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Anche la Svizzera avrà la sua batteria allo stato solido. Sarà prodotta dalla Blackstone Resources e sarà realizzata con la stampa 3D. La notizia arriva dalla stessa società, che ha fatto sapere che grazie ad un prestito convertibile fino a 20 milioni di franchi svizzeri (18,5 milioni di euro circa) ha avviato l’ambizioso programma.

La Blackstone Resources fa sapere anche di aver già avviato i propri stabilimenti tedeschi, situati in Sassonia, e di essere in grado di avviare la produzione entro il 2021.

La holding elvetica, con sede a Baar, cittadina del Canton Zugo, opera da anni nel settore delle batterie e delle tecnologie ad esse collegate. Inoltre, ha costruito la propria fortuna nella progettazione e nella gestione degli impianti per la lavorazione di manganese, grafite, nichel, rame, litio, cobalto e altri metalli necessari alla produzione delle celle agli ioni di litio.

Grazie anche al nuovo prestito, la Blackstone Resources ha intensificato la ricerca sulle nuove tecnologie legate alle batterie, incluse quelle sullo stato solido, sia per quanto riguarda l’architettura e la composizione chimica sia per quanto riguarda la produzione. Risultato di questa ricerca è appunto l’avvio di un impianto in grado di utilizzare stampanti 3D che fornirà celle sia per l’ambito automotive sia in altre aree di impiego.

L’annuncio dell’azienda di Baar si inserisce in una serie di comunicazioni provenienti da tante altre aziende sul tema delle batterie allo stato solido. Inizialmente si pensava che gli ioni di litio avrebbero dominato il mondo delle celle ancora per un decennio ma ora sembra lo stato solido abbia subito un’accelerazione. Se fino a qualche mese fa si pensava che questa soluzione sarebbe arrivata non prima del 2025, ora alcuni parlano addirittura di 2021-2022.

Mercedes userà queste batterie sui bus dal prossimo anno, ad esempio, e lo stesso farà NIO con il pacco da 150 kWh e lo stesso dovrebbe fare Toyota. E per quanto non manchino critici e detrattori, sullo stato solido sta investendo molto anche Volkswagen, che si appoggia ad una realtà d’eccellenza come QuantumScape.

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